Descrizione

Scopo di questa inchiesta è raccontare la nostra vita che avanza, storie vere ed emozioni vissute per comprendere, al di là di ogni stereotipo culturale, chi siamo davvero e cosa facciamo giorno dopo giorno, quali piaceri e quali difficoltà incontriamo, quale contributo di attività, di conoscenze e di affettività portiamo nelle famiglie e nella società.


Il progressivo processo di innalzamento della vita media ci sta regalando un lungo periodo di vita, quasi una generazione in più rispetto ai nostri nonni: abbiamo un’aspettativa di 50 anni dopo l’uscita dai percorsi di studio, 15-20 anni dopo l’uscita dal lavoro (almeno finora, Fornero permettendo!). Anni certamente non tutti uguali, ma molti di essi trascorrono in condizioni di buona/discreta salute, in attività professionali o di impegno sociale, con un reddito che non raramente ancora costituisce (purtroppo) un fattore importante delle entrate della famiglia allargata, nella quale soprattutto i giovani hanno poco lavoro e precario. Uno spaccato della realtà in aperto contrasto con gli stereotipi culturali ancora dominanti nella società attuale, che dipingono gli anziani soltanto come un peso per la società, bisognosi di cure e di assistenza.

Le persone con più di 60-65 anni costituiscono il 20-25% della popolazione, cioè molti milioni di persone: percentuali davvero importanti, in grado di condizionare la qualità del vivere civile e sociale e della stessa democrazia del nostro paese.


Come percepiscono e come vivono gli anziani la loro condizione? Quale percezione hanno delle condizioni di salute, di benessere, di sicurezza? Quali le difficoltà per restare inseriti nella famiglia e nella società, persone e cittadini a tutto tondo, in un contesto in così rapido cambiamento tecnologico, economico e sociale? Quali aspettative, quali progetti di vita utili e gratificanti? Quale il rapporto con le altre generazioni, figli, nipoti e spesso anche pronipoti? E come cambia la situazione col passare degli anni?


Di tutto questo e di molto altro ancora racconteremo qui.

Chiediamo ai cittadini, ai nostri soci, ai nostri quadri, di raccontarci le loro storie, di aiutarci a comprenderne luci ed ombre e soprattutto di far emergere una nuova cultura di questa fase della vita, fatta di valori di solidarietà e di progetti di vita utili e gratificanti per sé e per gli altri.

CHI SIAMO
La realtà associativa dell’AUSER (www.auser.it) (circa 300.000 associati su tutto il territorio nazionale), fatta di anziani che impegnano tempo ed energie in attività di solidarietà verso altri anziani ma anche verso giovani meno fortunati e più bisognosi, gestendo progetti che comportano responsabilità e capacità di risolvere nuovi problemi, ci dice che gli anziani costituiscono una grande risorsa collettiva, ricca di competenze, di affettività e di tempo. Le attività di auto-aiuto del “Filo d’Argento”, le iniziative di cultura e formazione delle Università popolari e dei Circoli culturali, il turismo e le altre attività di socializzazione, i progetti di aiuto internazionale creano e ampliano contesti di vita, di relazioni personali, di conoscenza dei cambiamenti economici e sociali, di solidarietà che rafforzano il tessuto umano e democratico del nostro paese.