The prize for the most essential, the simplest object in our future every day’s life.
Online contest organized by Alessandro Garofalo with the technical support of <ahref Foundation
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The prize for the most essential, the simplest object in our future every day’s life. Online contest organized by Alessandro Garofalo with the technical support of <ahref Foundation
Sonia Garofalo Gnesetti loved the essence. She could tell the difference between the trivial and the important. In her feelings, as in the objects she surrounded herself with, there was nothing redundant, nothing superfluous. She kept only the core essence. That was her natural aptitude. She fought for what is important, her strong ties with her family, the strong bound with the nephews, her working ethic and helping those less lucky than her.
She did a lot of activity in order to help the in order to help the poor, and most of the times it wasn’t only a matter of giving a periodical sum of money away. An unjust situation had to be resolved right away, no excuses. Each lives is measured in how much each person helped the others.
This is the meaning of this award: give birth to objects that helps social progress. Her concept of innovation was inclined to the reserve innovation approach: help the developing of new product in the developing countries and sell them in the developed countries. Essential objects that helps the lives of everyone.
Sonia loved to travel, she was the perfect travel companion. Her travel goes on. She haven’t had children, but love, when it is Love, gives life. Always. This award is the child of Alessandro and Sonia.
Sonia Gnesetti Garofalo amava l'essenza. Sapeva distinguere ciò che aveva valore dagli orpelli inutili. Nei sentimenti, come negli oggetti di cui si circondava, non c'era nulla di ridondante, nulla di superfluo, tratteneva solo il cuore. A questo era improntato il suo agire quotidiano. Aveva trovato quella luminosa chiave che molti cercano senza trovare e che permette di accedere a quel livello di consapevolezza in cui, incardinata la propria esistenza nel rispetto di sé, la si instrada su un binario pulito dalle sovrastrutture che generano solo il caos. Viveva in modo semplice, ordinato, trasparente a se stessa e al mondo.
Questo comunicava. Questo era.
Essenziale e intransigente. Perché quello che contava davvero andava difeso e protetto. Il legame forte con i familiari dove affondavano le radici dei suoi valori, il trasporto gioioso per i nipoti, l'operosità e la correttezza sul luogo di lavoro, la difesa di coloro che, in sorte, non avevano avuto le sue stesse possibilità.
Numerose erano le iniziative di sostegno che aveva intrapreso a favore dei più deboli e non si trattava solo di elargire un periodico contributo economico. Ad un'ingiustizia andava posto rimedio senza por tempo in mezzo, non c'erano scuse, non c'erano attenuanti. Perché la propria esistenza si misura su quanto puoi fare per migliorare la vita di chi ne ha bisogno. Ed è questo lo scopo del premio a lei dedicato: dare vita ad oggetti e progetti che promuovano il vero progresso sociale.
Il suo concetto di innovazione era già orientato a quella 'reverse innovation' di cui oggi si comincia a parlare: favorire la nascita di nuovi prodotti nei paesi in via di sviluppo da diffondere nelle aree del cosiddetto benessere, promuovendo così maggiore equità. Oggetti concepiti in maniera essenziale che migliorano la vita di tutti e progetti innovativi di rilevanza sociale secondo la logica 'win-win' ovvero del maggior vantaggio per le parti coinvolte.
Sonia amava viaggiare, era 'La compagna di viaggio perfetta'. Il suo viaggio continua, dilatando gli orizzonti.
Non aveva avuto figli ma l'amore, quando è Amore, genera. Sempre.
Questo progetto è il frutto dell'amore tra Sonia e Alessandro.
È questo premio, il loro figlio.